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Piante e fiori nelle leggende

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Messaggio Da Lilith Dom Set 16, 2018 3:18 pm

Le leggende sono bellissime a chi non piace leggerle? 
Sono come favole ma un po particolari che, a modo loro, cercano di "spiegare" un qualche cosa che di solito appartiene alla natura ( fiori piante stelle luna sole pianeti posti ecc.)

Qui potete scrivere, se ne conoscete, tutte le leggende che riguardano i fiori e le piante.


Ultima modifica di Lilith il Dom Dic 23, 2018 10:30 pm - modificato 1 volta.
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Messaggio Da Lilith Dom Set 16, 2018 3:21 pm

LA LEGGENDA DELLE BELLE DI NOTTE


Si perde nella notte dei tempi la leggenda del fiore più bello. 
Il fiore che allieta le notti di tutti gli uomini insonni perché li attende sveglio d’estate quando non riescono a prendere sonno: le belle di notte. 
Una notte, tanto tempo fa, un pianto lungo e sommesso si aggiungeva ai rumori dell’oscurità. Questo pianto si ripeté a lungo, finché la Luna decise di trovarne la fonte. 
A lungo girò intorno a tutto il pianeta e, quando aveva ormai perso del tutto le speranze, lo scorse. 
Un piccolo punto luminoso: era da lì che proveniva il pianto. 
La Luna scese dal suo cocchio e si avvicinò. 
Accanto ad un pozzo, ai margini del bosco, era seduta una lucciola. “Chi sei tu? E perché rattristi con il tuo pianto tutte le mie stelle? “ chiese la Luna. La lucciola spaventata alzò gli occhi e rimase stupita nel vedere il suo interlocutore. 
Allora disse: “Deve scusarmi, signora Luna, non volevo mettere tristezza alle sue stelle!” 
“Io sono Lumil, il principe delle lucciole!” 
“Perché piangi principe Lumil?” chiese la luna. 
“Si avvicina la primavera e il mio popolo comincerà a vagare per i prati e i giardini, per illuminare le calde notti” disse Lumil “Ma noi non troveremo nessuna corolla dischiusa ad attenderci. Solo tanto verde!” 
“E qual è il problema? “ chiese la Luna. “Il tuo popolo, da quando è stato creato, è sempre stato il popolo della notte! Voi avete un ruolo importante: dovete illuminare, come me e le stelle, le notti degli alberi”. 
“E questo compito ci onora !” rispose Lumil. “Ma, vede signora Luna, c’è un sogno che ogni lucciola ha da quando nasce: io questo sogno lo faccio da sempre!” 
“E qual è questo sogno?” chiese la Luna. 
“Uscire dalla nostra casa, volare in un prato e trovare, almeno per una volta, un fiore che ci attenda e poterci posare sui suoi petali!” esclamò Lumil. 
“Ma è un sogno, e solo un sogno rimarrà. Buona notte signora Luna e mi perdoni se l’ho disturbata”. E così dicendo Lumil volò via. 
La Luna ritornò in cielo, ma non riusciva a smettere di pensare a Lumil e al sogno delle lucciole. 
Le notti passavano e il pianto di Lumil le riempiva, ma all’improvviso il pianto cessò. 
Sirio, una delle stelle, andò dalla luna e le disse: “Mamma ascolta!”e la invitò a tendere l’orecchio. 
“Cosa devo ascoltare?”chiese la Luna. 
“Il principe triste! Questa notte il suo pianto non si sente.” rispose Sirio. 
“E’ vero ! esclamò la Luna . Non odo il suo lamento!” 
“E se gli fosse accaduto qualcosa?” aggiunse Sirio molto preoccupata. “Ti prego mamma va a vedere!” 
E cosi fu. La Luna salì sul suo cocchio e andò in cerca del pozzo presso il quale aveva incontrato Lumil per la prima volta. 
Quando lo ebbe trovato, si fermò e si avvicinò. 
Ferme, vicino al pozzo, trovò tante lucciole e ad una di loro chiese: 
“Cosa accade?”la risposta la rattristò. 
“Il nostro principe si è ammalato. Era molto triste perché sapeva che i suoi giorni stavano finendo, e che non sarebbe mai riuscito a realizzare il sogno del suo popolo. E il dispiacere lo ha consumato.” 
La Luna rimase lì ferma ad attendere di poter vedere il principe Lumil. 
Quando la vide il principe disse: “Signora Luna, come mai è ritornata?Io non ho pianto questa notte!” 
“Ero preoccupata per te, ragazzo mio e volevo assicurarmi che tu stessi bene!” rispose la Luna dolcemente. 
“Non deve preoccuparsi per me. Il mio tempo ormai è finito. 
Raggiungerò i miei antenati con un unico rimpianto: non aver potuto realizzare il sogno del mio popolo. Spero che il prossimo principe ci riesca!” 
Le forze stavano abbandonando il principe delle lucciole. 
Tutto il suo popolo era preso da grande tristezza. 
L’amore che le lucciole dimostravano al loro principe e la dolcezza di Lumil colpirono al cuore la Luna. 
“Lumil la tua luce si spegnerà presto, questo io non posso evitarlo, ma – disse la Luna – andrai via sapendo di aver realizzato il sogno del tuo popolo. Guarda……..” 
La Luna si strappò una ciglia, la prese tra le mani e la posò in terra di fianco a Lumil. 
Come d’incanto dalla terra cominciarono a spuntare foglie. 
Le foglie presero a germogliare, d’improvviso una gemma si schiuse e fece capolino un bel fiore giallo e fucsia. 
“Ecco Lumil!Questo sarà il fiore delle lucciole, per sempre, e si chiamerà come te: Lumil, che nella lingua delle lucciole significa colui che rende bella la notte!” Lumil pianse di gioia e disse: “Grazie o luminosa Luna, sarà bella di notte per il mio popolo!” 
E con tutta la forza che gli rimaneva, accese la sua lucina e volò sul suo fiore. E lì si spense felice. 
Da quella notte, tante volte la Luna si è levata in cielo, ma ancora oggi quando, nelle notti d’estate guarda i prati, sorride. 
Ogni notte le lucciole raggiungono le belle di notte che si schiudono solo per loro e c’è soltanto una pianta, la più bella, che non permette a nessuna lucciola di sedersi sui suoi petali e illuminarla: è la pianta nata vicino al pozzo ed è la sola che non ha bisogno di luce perché nei suoi fiori vive Lumil! 
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Messaggio Da Lulù Lun Set 17, 2018 2:33 pm

Bella storia.
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Messaggio Da Tartarughina Curiosa Lun Set 17, 2018 9:07 pm

fiori bellissimi e profumatissimi, li adoro
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Messaggio Da Lulù Mer Set 19, 2018 3:10 pm

Ma non conosciamo storie su di loro, vero Tarty? 
(visto che non ne hai scritto, e nemmeno)
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Messaggio Da Lilith Mer Set 19, 2018 8:08 pm

Si le belle di notte sono fiori che mi piacciono anche se sbocciano solo di notte sono coloratissimi, nel giardino di mia madre era sempre pieno di questi fiori.
Mi piacerebbe ritrovarli e poterli piantare, non e un fiore difficile da piantare, fa grossi semi neri che cadono e poi rinascono da solo senza problemi
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Messaggio Da Lilith Mer Set 19, 2018 8:10 pm

La primula, il fiore caro alle fate.



Questo fiore delicato annuncia la nuova stagione, ed il perenne rinnovarsi della natura. E' pertanto considerato di buon augurio. Essa possiede un potere unico, nel mondo delle fate : quello di rendere visibile l'invisibile. Infatti, si racconta che, per chi ci crede, mangiare le primule sia un metodo sicuro per vedere le fate. 
Ci sono due tipi di primule : secondo una deliziosa leggenda un giorno San Pietro, uomo e santo di carattere sanguigno, avendo saputo che il Signore voleva un altro mazzo delle chiavi del Paradiso, buttò il suo dal Cielo. Le chiavi caddero in una regione dell'Europa settentrionale, per fortuna senza procurare gran danno, e dove caddero spuntò la primula veris: questo fiore giallo, dai piccoli capi penduli, assomiglierebbe, secondo la tradizione popolare, alle chiavi di San Pietro, tant'è che in Inghilterra, viene chiamato anche "mazzo di chiavi". 
Nelle nostre regioni è invece più diffusa la primula vulgaris, dal piccolo capo eretto. 
Narra una storia di molto tempo fa, di quando, per intenderci, ancora il popolo degli uomini e quello degli esseri fatati vivevano entrambi sulla terra ciascuno la propria vita, senza danneggiarsi a vicenda, che fu proprio in un prato, luminoso di primule gialle appena spuntate, che il re degli elfi perse il suo cuore per una donna mortale. Erano i primi giorni di sole, e sulla terra erano nate le primule a rallegrare i prati col loro colore di pallido oro, dopo un inverno così lungo e cupo che persino gli esseri fatati ne avevano subito la tristezza. 
IL Re degli elfi veniva da un suo splendido mondo d'oro e di cristallo, attraversato da verdi lame di luce, luminose come raggi di sole, da un mondo dove tutto era bellezza, incanto e malia e dove abitavano bellissime fate. E tuttavia, quando, affacciandosi da una delle sue torri, vide occhieggiare ra la terra ancor secca dal freddo invernale quei primi annunci di sole, venne colto dal desiderio di far visita alla bellezza del mondo degli uomini. 
Proprio da quelle parti viveva un nobile re, in un castello che si alzava superbo e possente sulla collina. Anche il re era possente e superbo, e già avanti negli anni. Con lui viveva la sua giovane sposa, un po' intimorita da quel marito così altero, un po' melanconica per la solitudine alla quale la costringeva la gelosia di lui. 
Quel primo giorno di sole, anche la giovane regina, attratta dai primi raggi di luce e dai fiori gentili spuntati così numerosi nei prati, indossò un suo bell'abito di seta frusciante, verde come la tenera erba, scese dalle sue alte stanze e corse felice come una bimba verso quella promessa di primavera. Ovunque, le primule profumavano del loro profumo leggero, del profumo di ogni cosa del bosco e dei prati. 
IL re degli elfi era abituato alla bellezza del suo mondo e della sua gente, eppure, quando vide quella giovane donna mortale muoversi lieve in quel prato di primule gialle, i lunghi capelli biondi del medesimo oro quieto dei fiori appena nati....Quando vide quei capelli che le danzavano leggeri dietro le spalle una danza che sembrava in onore della primavera, incarnazione della primavera ella stessa con quell'abito di tenero verde di seta, il suo cuore fu preso in un istante, e per sempre. 
Si avvicinò dunque alla splendida giovane, promettendole che un giorno l'avrebbe condotta nel suo invisibile mondo. E lei, alzando gli occhi a guardare quella bella creatura di un'altra epoca e regno, gli lesse nel cuore i sorrisi, la dolcezza, il riso gentile che egli aveva conservati per la compagna, e si abbandonò senza esitare a quella promessa sconosciuta di gioia. 
La giovane però era a sua volta sposa di re, e non poteva allontanarsi dal proprio mondo senza il consenso del suo signore. Fu così che un giorno il re fatato, si presentò alla corte del re mortale, e lo sfidò ad un gioco simile agli scacchi, che si giocava in quei tempi. 
Imbaldanzito da due vittorie consecutive, ritenendo, nella sua superbia, impensabile una sconfitta, il re mortale sfidò infine la creatura non mortale ad una terza partita, invitandola a scegliere la posta della vittoria. 
"Quello che il vincitore chiederà, sarà suo." Disse sorridendo il re degli elfi, ed il re umano non vide - accecato dall'avidità delle due splendide vittorie consecutive e dalla sua stessa alterigia - il bagliore verde negli occhi dell'avversario. 
Ovviamente, questa volta la vittoria arrise all'essere fatato, che espresse il suo desiderio : voleva Lei, la bellissima sposa del re, la voleva da quando l'aveva vista danzare tra i fiori, in un giorno ormai lontano di primavera, e non era disposto ad aspettare un momento di più. L'onore non avrebbe dovuto lasciare al re degli uomini alcuna scelta, eppure egli si fece istintivamente più accosto alla sposa, stringendo la spada, e tutti i suoi cavalieri con lui. 
IL re degli elfi però, sguainò la sua spada e prese ad avanzare, impassibile, mentre la schiera si apriva magicamente per lasciarlo passare, raggiunse la donna e la cinse con il braccio che non impugnava l'arma. Come per incanto, i due si sollevarono da terra, sempre più in alto, fino a quando sembrarono due uccelli, forse due cigni, che scomparvero nel sole. 
Raggiunsero così la luminosa terra del sovrano fatato, ed è a causa di ciò che scoppiò la prima guerra tra gli uomini ed il popolo degli elfi, il cui re, però, non abbandonò mai la sua sposa mortale. 
Si dice che ancora oggi, talvolta, nei primi giorni di sole dopo un cupo inverno, il re degli elfi e la sua sposa vengano sulla terra a raccogliere le primule d'oro dai prati, e sarebbe questo il motivo per cui questi fiori scompaiono così rapidamente dai campi. Qualcuno racconta anche di avere intravisto la sagoma scura di due esseri, forse fatati, o forse solo due uccelli, volare in coppia contro il sole e scomparire nei cielo di primavera.
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Messaggio Da Lilith Mer Set 19, 2018 8:18 pm

le leggende mi sono sempre piaciute, sono favole che cercano di spiegare le cose semplici e belle della vita con un tocco di mistero e romanticismo
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Messaggio Da Tartarughina Curiosa Mer Set 19, 2018 9:02 pm

Lilith ha scritto:Si le belle di notte sono fiori che mi piacciono anche se sbocciano solo di notte sono coloratissimi, nel giardino di mia madre era sempre pieno di questi fiori.
Mi piacerebbe ritrovarli e poterli piantare, non e un fiore difficile da piantare, fa grossi semi neri che cadono e poi rinascono da solo senza problemi
ne ho un sacco a casa che mi tornano ogni anno, se ci vedessimo te ne darei tantissimi di  semini, cos'ì per essere sicura che nascano
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Messaggio Da Lilith Mer Set 19, 2018 9:05 pm

Beh tu tienili da parte che mica vanno a male poi quando ci vedremo me li porterai Smile
Spero di poter avere anche in futuro in giardino dove metterli
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Messaggio Da Tartarughina Curiosa Mer Set 19, 2018 9:17 pm

emmm al momento ho buttato via tutto già da un po'...a saperlo…. aspettiamo il prossimo anno
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Messaggio Da Lilith Mer Set 19, 2018 10:16 pm

certo, mica ho fretta
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Messaggio Da Lilith Mar Ott 09, 2018 11:53 pm

LA LEGGENDA DEL GIRASOLE


"Clizia era una giovane ninfa, innamorata persa del Sole, lo seguiva tutto il giorno mentre lui guidava il suo carro di fuoco per tutto l'arco del cielo. Il sole, lusingato e un pochino intenerito da quella devozione... credette di esserne a sua volta innamorato e decise di sedurla cosa non difficile per lui! 
Ma ben presto il Sole si stancò dell'amore di Clizia e non le prestò più alcuna attenzione 
La povera ninfa pianse ininterrottamente per nove giorni interi. Immobile in mezzo a un campo, osservava il suo amore attraversare il cielo sul suo carro di fuoco. 
Così, pian piano, il suo corpo si irrigidì, trasformandosi in uno stelo sottile ma resistente, i suoi piedi si conficcarono nella terra mentre i suoi capelli diventarono una gialla corolla; si era trasformata in un fiore bellissimo color dell'oro... Il girasole... 
Ma anche nella sua nuova forma la piccola ninfa innamorata continua tuttora a seguire il suo amore durante il giro nel cielo".
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Messaggio Da Lilith Mer Ott 10, 2018 12:00 am

un fiore una leggenda/ il girasole



La nascita del girasole è legata a una leggenda del popolo Incas, che narra come il dio Sole, quando gli uomini non sapevano coltivare né cacciare e si nutrivano solo dei nemici uccisi in battaglia, decise di inviare sulla terra due dei suoi figli, per portare la civiltà. Il figlio del Sole, Manco Capac, insieme alla sua sorella-sposa, Mama Oello Huaco, intrapresero il viaggio portando con sé l’immagine del padre, rappresentata in un fiore (il girasole appunto) e un cuneo d’oro, decidendo di stabilire la nuova dimora nel luogo dove il cuneo si fosse piantato nella terra senza sforzo. Trovarono il posto al centro di una fertile vallata in Perù, chiamata successivamente Cuzco, “ombelico” in lingua Inca, diventata in seguito la capitale dell’Impero.
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Messaggio Da Lilith Mer Ott 10, 2018 12:02 am

Di leggende sul girasole ne ho trovate due, entrambe belle...
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Messaggio Da Tartarughina Curiosa Mer Ott 10, 2018 8:18 pm

Molto molto belle, come tutte le leggende floreali.
Ormai molti anni fa comprai un vasetto di semini di fiori misti tra cui le "belle di notte" che ho ancora e i "girasoli" sono: grandiosi, enormi e belli resistenti, difficilissimi da togliere ma fanno un figurone!!!!
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Messaggio Da Lilith Mer Ott 10, 2018 10:53 pm

E si, da soli fanno un vaso, e fanno bella figura
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Messaggio Da Lulù Gio Ott 25, 2018 10:30 pm

Mi piacciono le belle di notte, ma i girasoli... solo nei campi.

Le storie mi piacciono molto.
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Messaggio Da Lilith Ven Nov 09, 2018 9:47 pm

La leggenda del salice




Gesù saliva verso il Calvario, portando sulle spalle piagate la croce pesante. 

Sangue e sudore scendevano a rigare il volto santo coronato di spine. 

Vicino a Lui camminava la Madre, insieme ad altre pie donne. 

Gli uccellini, al passaggio della triste processione, si rifugiavano, impauriti, tra i 

rami degli alberi. 

Ad un tratto - Gesù stramazzò al suolo. Due soldatacci, armati di frusta, si 

precipitarono su di Lui, allontanando la Madre, che tentava di rialzarlo "Su, 

muoviti! E tu, donna, stàttene da parte." 

Gesù tentò di rialzarsi, ma la croce troppo pesante glielo impedì. 

Era caduto ai piedi di un salice ...Cercò inutilmente di aggrapparsi al tronco. Allora l'albero pietoso 

chinò fino a terra i suoi rami lunghi e sottili perché potesse, afferrandosi ad essi, rialzarsi con minor 

fatica. Quando Gesù riprese il faticoso cammino, l'albero rimase coi rami pendenti verso terra: perciò 

fu chiamato «Salice Piangente ». 
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Messaggio Da Tartarughina Curiosa Dom Nov 11, 2018 11:04 am

Che storia triste!
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Messaggio Da Lilith Lun Nov 12, 2018 9:29 pm

Non tutte le leggende sono allegre, molte sono tristi ma non toglie loro poesia e bellezza
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Messaggio Da Tartarughina Curiosa Mar Nov 13, 2018 8:25 pm

Anzi a volte è la tristezza la sua poesia
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Messaggio Da Lilith Mar Nov 13, 2018 10:23 pm

sono daccordissimo
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Messaggio Da Lilith Mer Lug 24, 2019 1:48 pm

Non-ti-scordar-di-me



Nel medioveo su piante e fiori si raccontavano molte leggende legate a 
fatti religiosi.Erano storie ingenue ma sempre gentili, da narrarsi 
nelle lunghe sere d'inverno, quando la gente si radunava nelle stalle 
per godere un po di tepore. Una di queste leggende parla del Miosotis e 
di quanto accadde ai fiori nei primi tempi della creazione. 

Il 
signore aveva radunato intorno a se tutti i fiori. Li aveva indicati ad 
uno ad uno e aveva dato un nome. Ma ad un certo punto si era distratto 
e non aveva fatto caso ad un fiore azzurro dalle piccole corolle 
raccolte in cima. Quel fiore aveva aspettato invano che il Signore gli 
assegnasse un nome e,quando vide che stava andandosene, ebbe il 
coraggio di chiamarlo."Signore! Signore! Io come mi chiamerò? non mi 
hai assegnato un nome!" 
Il Signore si fermò e guardò il fiore che amava crescere nei luoghi umidi. 
"Ti 
prego, non ti scordar di me!" Mormorò il fiore. Allora il signore 
sorrise e tese la mano:"Hai scelto da solo il tuo nome. Ti chiamerai 
Non-ti-scordar-di-me." 
Il Miosotis è da sempre chiamato anche Non-ti-scrdar-di-me e per gli innamorati è simbolo di fedeltà.
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Messaggio Da Tartarughina Curiosa Ven Lug 26, 2019 8:30 pm

Ho ancora il tuo nome in rubrica del telefono: "Miosotys" come potrei dimenticarti?
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